Effetti Elettroencefalografici della Stimolazione Uditiva

 

La ricerca attuale non si chiede SE il ascolto di determinate stimolazioni uditive abbia un effetto sul Sistema Nervoso, ma piuttosto quali siano i meccanismi, alcuni di loro nascosti in opere d’arte sviluppate senza consapevolezza. La Sonata per due pianoforti in re maggiore, K. 448, è un’opera composta da Wolfgang Amadeus Mozart nel 1781, quando aveva 25 anni, e alcuni ricercatori hanno scoperto che il “tempo” originale di questo brano, sia la chiave dei suoi effetti sulla attività elettrica del cervello e in questo caso sugli episodi epilettici. Nella stimolazione uditiva, la musica viene creata o modificata appositamente per ottenere questi effetti, la genialità di Mozart è stata quella di creare già a fine del 1700 musica che sincronizza le onde cerebrali.
Abbiamo tradotto per voi il abstract dello studio che è disponibile completo (OpenAccess) nel link di riferimento alla fonte in fondo a questa pagina.
Se sei curioso, puoi ascoltare il brano in questo link: https://www.youtube.com/watch?v=VIItKRaP2vc
Abstract:
Background: la “Sonata per due pianoforti” di Mozart (elenco Köchel 448) si è rivelata efficace come musicoterapia per i pazienti affetti da epilessia, ma si sa poco circa il meccanismo attraverso il quale abbia un impatto terapeutico. Questo studio ha esplorato se il tempo in quel brano è importante per il suo effetto terapeutico.
Metodi: Abbiamo misurato gli effetti del tempo nella sonata di Mozart su dati clinici ed elettroencefalografici di 147 pazienti con epilessia che hanno ascoltato la musica al ritmo lento, originale o accelerato. Come controllo, i pazienti hanno ascoltato la Sinfonia n. 94 alla velocità originale.
Risultati: l’ascolto del brano di Mozart alla velocità originale ha ridotto significativamente il numero di scariche epilettiche. Ciò suggerisce una diminuzione della potenza di beta nelle regioni frontale, parietale e occipitale. Ha anche diminuito la connettività funzionale tra le regioni cerebrali frontale, parietale, temporale e occipitale, suggerendo anche una maggiore attenzione uditiva e ridotta attenzione visiva. Nessun effetto di questo tipo è stato osservato dopo che i pazienti hanno ascoltato la versione lenta o veloce del pezzo di Mozart, o alla sinfonia di Haydn a velocità normale.
Conclusioni: questi risultati suggeriscono che la “Sonata per due pianoforti” di Mozart può esercitare effetti terapeutici regolando l’attenzione quando suonato al suo tempo originale, ma non più lento o più veloce. Questi risultati possono aiutare guidare la progettazione e l’ottimizzazione della musicoterapia contro l’epilessia.

Fonte: Therapeutic effect of tempo in Mozart’s “Sonata for two pianos” (K. 448) in patients with epilepsy: An electroencephalographic study
Autori: Rui Ding,Huajuan Tang,Ying Liu,Yitian Yin,Bo Yan,Yingqi Jiang,Paule-J Toussaint,Yang Xia,Alan C. Evans,Dong Zhou,Xiaoting Hao,Jing Lu,Dezhong Yao
Rivista: Epilepsy & Behavior
Editore: Elsevier
Data: August 2023

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